Parco Pineta Galdieri Bartoli
Il Parco Pineta Galdieri Bartoli a ridosso del borgo di Conca

Il parco del Palazzo Galdieri Bartoli progettato dal paesaggista toscano Pietro Porcinai

Il Parco Pineta si estende su una superficie di circa diecimila metri quadrati a ridosso del borgo medievale di Conca Centro. Seppure di modeste dimensioni, rappresenta un prezioso esempio di giardino storico. Destinato all’epoca al godimento di una nobiltà locale, con il succedersi dei periodi della storia e del costume ha subito una profonda trasformazione.
Come in tutti i parchi storici, coesistono soluzioni progettuali analoghe a quelle odierne, e altre che erano invece frutto di ricercati stili in voga all’epoca, e che proprio per il loro carattere di eredità storica andrebbero mantenute e salvaguardate.

Il progetto del Parco Pineta Galdieri Bartoli del 1932 firmato da Pietro Porcinai
Il progetto del Parco Pineta Galdieri Bartoli del 1932 firmato da Pietro Porcinai

Il progetto fu ideato e realizzato dall’architetto toscano Pietro Porcinai alla fine dell’anno 1930. L’architetto–giardiniere famosissimo per i suoi giardini pubblici, per le “invenzioni” paesaggistiche e per i restauri, anche in questo caso mostra le sue capacità di landscape gardener ed onora la fama di creatore di “paradisi terrestri”. Tra le numerose opere realizzate spiccano: Il Parco di Pinocchio (Collodi), Giardino Neri (Cesena), Giardino Pirazzoli (Bologna), Giardino Cremonini (Imola), Osservatorio di Cardada (Locarno), Villa Paradiso (Sargiano), Villa Longinotti–Buitoni a Sansepolcro, Villa Placidi a Siena.

Il Parco Pineta prevedeva l’accostamento di aree appartenenti a diversi stili che nel complesso dovevano efficacemente integrarsi nel meraviglioso contesto collinare. Furono così previsti gli scorci di sapore rurale e naturaliforme all’inglese ed il classico giardino all’italiana in prossimità della facciata est del fabbricato.

Dovendo rappresentare una “summa” di tesori botanici, artistici e paesistici, quali a rappresentare la sfera di influenza culturale del proprietario, il giardino prevedeva inoltre una collezione botanica di specie provenienti da diverse parti del Mondo, accuratamente distribuite in modo da esaltarne i principali tratti ornamentali.

L’insieme delle opere murarie e viarie dovevano esaltare le migliori prospettive paesaggistiche e consentire di riposarsi lungo i principali percorsi. Così, dalla parte alta del giardino, nelle immediate vicinanze dell’ex palazzo, sistemato secondo lo schema del giardino classico (con aiuole e vasca con forme geometriche e siepi squadrate poste a delimitazione delle aiuole), iniziavano diversi percorsi che conducevano ad una zona fulcro nella quale era situata una vasca contornata da una quinta a verde.

Tre archi sulla siepe sempreverde consentivano l’apertura al paesaggio circostante. Statue delle quattro stagioni completavano l’ornamento. Da questa zona, un viale pianeggiante attraversa longitudinalmente il giardino intervallato da zone di riposo. Alla estremità sud del viale, il progettista aveva previsto anche un gazebo.

Degrado e primo recupero della Pro Loco di Conca della Campania

Lo stato di degrado del Parco Pineta, particolare della fontana
Lo stato di degrado del Parco Pineta, particolare della fontana

Le origini del decadimento sono molteplici: difficoltà di gestione e manutenzione della proprietà; trasformazione originata dalla difficile compatibilità tra verde storico acquisito e utilizzazione dei disponenti; manutenzione inadeguata alle esigenze qualitative del verde monumentale; vandalismo; saccheggio e demolizione dell’edificio perpetrato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Per procedere razionalmente al recupero è stato eseguito innanzitutto un censimento delle alberature presenti al fine di accertarne, oltre che la composizione botanica, le condizioni vegetative per poter decidere il tipo di intervento da effettuare (potatura conservativa, rimonda del secco, eccetera) e indicazioni per il successivo intervento di recupero (piante secche da abbattere, piante da potare eccetera).

In funzione delle possibilità finanziarie disponibili e delle adesioni di vario titolo da parte di soggetti di natura pubblica o privata, e sulla base dei motivi finora esposti si è programmato il recupero del parco nelle seguenti fasi:

  • Decespugliamento e pulizia dell’intera area
  • Abbattimento delle piante morte
  • Pulizia e risanamento dei muri di contenimento
  • Potature di risanamento
  • Recinzione della villa Restauro della fontana
  • Rifacimento della viabilità
  • Arredo della villa con panchine, statue e contenitori per rifiuti
  • Opere a verde (reimpianto di specie arbustive e fiorifere previste dal progetto originale)

Gli interventi di recupero dell’estate 2006 in collaborazione con lo YAP

Recupero del Parco Pineta ad opera della Pro Loco
Progetto di recupero del Parco Pineta ad opera della Pro Loco

Con l’aquisita disponibilità del complesso, sul finire del 2005, la Pro Loco ha avviato un consistente progetto di recupero sia dell’area parco che dell’edificio dell’ostello che in essa è collocato.

Per quanto strettamente attiene all’area verde, nell’estate 2006, grazie ad un accordo con l’associazione internazionale YAP, è iniziata l’opera di decespugliamento e pulizia. 20 giovani volontari, provenienti da ogni parte del mondo, hanno scelto di svolgere a Conca un campo di lavoro per aiutare lo staff Proloco in questa vera impresa. Impegnativa è stata la bonifica dai tanti e diversi rifiuti abbandonati nel corso degli anni, emozionante la riscoperta delle strutture in muratura e del sistema di alimentazione delle fontana, letteralmente fagocitati dalla folta vegetazione spontanea.

Crediti

Questa pagina è stata realizzata sulla base degli studi del Dott. Vittorio Badalone.