
La fondazione
Della chiesa di Sant’Eleuterio, primitiva chiesa parrocchiale adibita anche a cimitero nel suo vano sottostante, si conservano oggi solo i ruderi. E’ posta sul ciglione orientale del monte di Orchi, in luogo isolato adatto alla contemplazione di Dio e del bel panorama.
Fu costruita dai monaci benedettini di Montecassino e intitolata a Sant’Eleuterio Papa, nato a Nicopoli nell’Epiro.
La struttura

Lunga 18 metri, larga 8 ed alta circa 10, la chiesa aveva un vano laterale esterno all’angolo posteriore sinistro con campanile sul portale.
Il portale e gli affreschi

Della struttura originaria rimane ben poco, apprezzabile è il portale rettangolare in stile romanico, costruito con 5 lunghe pietre rettangolari basaltiche e con un cornicione superiore pure in pietra basaltica.
Sulla parete destra rimangono tracce di un affresco che originariamente raffigurava la Madonna delle Grazie seduta in trono con il Bambino Gesù sul braccio sinistro.
Il fonte battesimale
Era originariamente collocato in questa chiesa il battistero in marmo del XVII secolo attualmente visibile nella Chiesa di San Pietro Martire sempre nella frazione Orchi.
Il cimitero
Come detto, il vano sottostante la chiesa fungeva da cimitero. Ad esso si acedeva mediante 4 botole del pavimento. Tale impiego continuò fino a tutto il 1888 come risulta dal registro parrocchiale dei decessi, che in questa chiesa conta 302 sepolture dal 1821 al 1884.
Interessante notare come nel medesimo registro si riferiscano 35 sepolture senza indicazione del luogo fino al 1888; 30 sepolture nella storica chiesa dell’Ave Gratia Plena di Conca, fuori le mura e 5 nella Chiesa Parrocchiale di S. Pietro Martire.
Il terremoto del 1915
La chiesa di Sant’Eleuterio fu gravemente danneggiata dal sisma del 13 gennaio 1915 e conseguentemente abbandonata.
Più volte il Sacerdote Don Guglielmo de Sano ha tentato di sensibilizzare autorità e cittadinanza ad iniziative per il recupero della struttura.
Rifugio durante la rappresaglia tedesca del 1 novembre 1943
Nella cripta cimiteriale si nascosero gli uomini di Orchi il 1 novembre 1943 per sfuggire alla rappresaglia dei tedeschi, successiva all’uccisione di un loro commilitone.
Dal campanile della chiesa di San Pietro Martire i tedeschi mitragliavano la chiesa di Sant’Eleuterio per scovare i rifugiati, che rimasero però tutti indenni.
Bibliografia
- Guglielmo De Sano, Orchi Piantoli Vallecardi e Tuoripunzi e gli altri paesi di Conca della Campania, 2^ Edizione, 1985.
- Pasquale Comparelli, L’occupazione tedesca del 1943 a Conca della Campania, Stampa Sud, 2016.
Galleria Fotografica
Foto di Enrico D’Alessandro