
La fondazione

La chiesa dell’Annunziata di Conca fu fondata nel 1367 dai padri domenicani. A volerla fu frate Pino Giso, arcivescovo di brindisi dal 1352 al 1378. La costruzione, nel rispetto di linee semplici e senza impiego di materiali particolarmente pregiati, fu affidata al provinciale dell’ordine frate Filippo da Chieti e a frate Agnello, priore di Aversa, con il coinvolgimento di frate Gaudioso di Napoli, priore di Sant’Onofrio di Sessa.
I padri fondatori, dopo aver ricevuto il placet dal vescovo di Teano (1), si recarono a Conca “dove furono ricevuti con indicibile giubilo et allegrezza da’ cittadini” (2) ed avviarono la costruzione di una chiesa che ispirasse il senso dell’elevazione.
Purtroppo, nessun elemento architettonico di queste prime fasi costruttive è giunto fino a noi. La struttura attuale, infatti, è frutto di consistenti interventi succedutisi nei secoli XVIII e XIX.
La dedica

Prova della dedica titolare della chiesa è l’affresco che sormonta l’arco di trionfo dominante l’abside, raffigurante l’Annunciazione. Fortemente integrato, è ascrivibile al secolo XVIII. Nella chiave dell’arco vi è un cartiglio con le insegne dell’Ordine Domenicano (un cane che regge una fiaccola) cui si deve la fondazione della chiesa.
Il titolo dell’Annunziata era solito dei domenicani, che nelle loro chiese consacravano anche un altare alla Madonna del Rosario, cosa avvenuta anche a Conca.
La facciata e il campanile


Caratteristica della semplice facciata sono i due pseudo-contrafforti che disegnano un arco a sesto acuto, all’interno del quale si apre il semplice portalino d’ingresso.
Costruito in asse con la parete laterale sinistra, il campanile è a vela e a doppio ordine, decorato con volute in tufo ai lati.
Gli interni

Si è immessi nella chiesa da un piccolo vestibolo, sopra cui sta la cantoria che ancora ospita un antico organo a mantice.
La chiesa è caratterizzata da tre navate. La navata centrale è voltata a botte e riccamente decorata con stucchi; le navate laterali sono voltate a crociera ed ospitano ben sette cappelle, quattro sul lato destro e tre su quello sinistro.
Le cappelle
Nella prima cappella di destra, sopra un semplice altarino, vi è la nicchia con la statua dell’Addolorata. Nel paliotto dello stesso altare, invece, si trova la statua di Cristo morto.

Sulla parete di fondo della seconda cappella di destra vi è una boisserie del XVI secolo. In origine la macchina lignea, impreziosita da sei colonnine tortili lavorate ad intaglio, ospitava un trittico raffigurante al centro l’Annunciazione (3) ed ai lati San Domenico e Santa Caterina da Siena.
Il dipinto centrale fu rimosso in epoca non conosciuta, probabilmente perché danneggiato, ed al suo posto fu ricavata la nicchia che ancora oggi ospita la statua lignea di S. Antonio da Padova (4). Non hanno avuto sorte migliore le due tavole laterali, trafugate la notte del 6 febbraio 1994 con altri pezzi di pregio.
Nella terza cappella di destra è ospitata la scultura lignea del secolo XIX di San Sebastiano Martire, patrono del Comune di Conca della Campania.
Nella quarta cappella di destra c’è la nicchia con la statua di San Giuseppe, sormontata da un architrave di legno decorato con motivi fitomorfi. Secondo Angelone e Panarello, con molta probabilità, si tratta dell’elemento residuale di una più complessa macchina lignea, riconducibile al secolo XVI, contente un trittico o un polittico.

Nella terza cappella della navata sinistra – avendo come riferimento la zona presbiteriale – si trova una nicchia che nella parete laterale ospita il busto di San Domenico e frontalmente un altarino.
Certamente di grande interesse doveva essere la seconda cappella di sinistra, dedicata al SS Rosario. Ciò che è visibile oggi è il solo ciborio dell’altare del XVIII secolo. Originariamente esso era sormontato da una tela del XVII secolo della Vergine del SS. Rosario, ornata da una cornice rivestita d’oro in cui erano inserite quindici tabelle laterali raffiguranti i Misteri. Anche questa magnifica opera è stata trafugata la notte del 6 febbraio 1994. Unico elemento ad essere stato recuperato la tabella raffigurante il IV Mistero Gaudioso.
La prima cappella di sinistra è dedicata a San Vincenzo Ferreri, del quale ospita un busto ligneo del XIX secolo. La statua contiene una reliquia del santo con “autentica” della Santa Sede. L’opera sembra attribuibile al medesimo autore delle statue di San Sebastiano e San Domenico e, unitamente a quest’ultima, è tipica del culto domenicano.
L’abside e l’altare maggiore


Nella calotta dell’abside, su intelaiatura in legno, vi è un interessante dipinto degli anni ’20 del XX secolo, raffigurante la Madonna col Bambino; l’opera è attribuita al pittore Carmine Fusco di Vezzara.
Sull’altare maggiore è collocato il grande dipinto su tela di San Sebastiano del XVIII secolo.
L’esposizione della Madonna della Libera

La chiesa dell’Annunziata ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita religiosa del paese. Essa, infatti, non è soltanto la sede e la cappella dell’unica Confraternita, ma è anche il luogo in cui, sin dalla sua fondazione, si sono tenute importanti funzioni sacre.
Durante la novena che precede la festa di Maria SS. della Libera, che si tiene la prima domenica di settembre, sull’altare maggiore viene esposta la statua, portata qui in processione dal Santuario della Libera.
I ripetuti furti
La chiesa dell’Annunziata è stata da sempre un piccolo scrigno di tesori della storia artistica locale. Qui erano costudite opere e suppellettili sacre di notevole pregio.
Già a metà degli anni ’70 del XX secolo furono trafugati sei Bambinelli in legno, tra cui quello che si trovava nella nicchia di S. Antonio.
Come già detto, la notte del 6 febbraio 1994, ad essere asportate furono sia la preziosa cornice con i dipinti della cappella del SS. Rosario, sia le preziose tavole laterali del trittico dell’Annunciazione.

Il monastero domenicano di Conca

Una relazione ad Sacra Limina del 1590 riferisce che la “Chiesa della SS.ma Annuntiata ha il Monast[er]o nel quale vi stanno i frati dominichini […]. Et in detta Chiesa vi si predica ogni Quaresima, et i Vescovi a’tempori im[m]emorabili sempre hanno mandati et deputati in detta Città di Conca i predicatori come anco oggi vi è detta consuetudine”.
Contiguo alla chiesa, infatti, i domenicani edificarono un monastero dando vita ad una regolare comunità, costituita da un buon numero di religiosi almeno per tutto il secolo XVII (5). Il monastero fu soppresso agli inizi del secolo XIX con l’entrata in vigore delle leggi murattiane.
La struttura del monastero fu venduta all’asta ad alcune famiglie concane; la gestione della chiesa, invece, fu affidata dal Vescovo di Teano alla Confraternita del SS. Rosario, che a tutt’oggi la gestisce.
Note
(1) Francesco da Messina, O.P. † (20 dicembre 1363 – 1369)
(2) G. Cioffari – M. Miele, 1993
(3) “Ciò si deduce dalla cimasetta in alto, ancora visibile, il cui tondo riporta lo Spirito Santo, raffigurato in una colomba, particolare che accomuna tutte le opere che riflettono il tema dell’Annunciazione.” [P. Comparelli, Il patrimonio artistico concano, Pro Loco di Conca della Campania, 2007]
(4) “La statua fu donata dalla famiglia De Manaco di Conca, probabilmente nello stesso periodo in cui fu rimossa la tavola centrale.” [P. Comparelli, Il patrimonio artistico concano, Pro Loco di Conca della Campania, 2007]
(5) “… Da una recente pubblicazione storica sulla Provincia napoletana dell’Ordine di San Domenico si ha la conferma che alla fine del secolo XVII il Convento di Conca era ancora in vita, ciò vuol dire che aveva anche un buon numero di Religiosi, considerato che nel 1652 il Papa Innocenzo X, con la Bolla “Instaurandae regularis disciplinae” fece chiudere tutti i Conventi con meno di sei soggetti. In Italia se ne chiusero 1513, ma quello di Conca rimase per quasi mezzo secolo ancora…” [P. Comparelli, Il patrimonio artistico concano, Pro Loco di Conca della Campania, 2007]
Bibliografia e Fonti
- Sito ufficiale dell’Arcidiocesi di Brindisi Ostuni: Diocesibrindisiostuni.it
- Diocesi di Teano Calvi su Wikipedia: It.wikipedia.org/wiki/Diocesi_di_Teano-Calvi
- Inventario essenziale dei beni culturali esistenti nelle aree S.I.C. e nell’intero territorio della Comunità Montana Monte S. Croce, Giuseppe Angelone, Adolfo Panarello, Comunità montana Monte S. Croce, 2008.
- Il patrimonio artistico concano, studi a cura di Pasquale Comparelli, Pro Loco di Conca della Campania, 2007.
Galleria Fotografica
Foto: Domenico Feola, Archivio Pasquale Comparelli
Come raggiungere la chiesa dell’Annunziata di Conca della Campania
La chiesa si trova in Via Vittorio Veneto a Conca della Campania, nella parte alta del paese.