
Tra i monumenti di Conca della Campania che meritano una menzione ci sono il Castello, la Collegiata e il Santuario.
All’ingresso del paese sorge il Castello, molto rimaneggiato, edificato forse prima del X secolo. Il corpo superstite della fabbrica, caratterizzato da torri quadrate, rivela la trasformazione dell’edificio da fortilizio in palazzo residenziale, effettuata nel corso del Cinquecento. Di quel periodo sono il bel portale rinascimentale, l’androne, nella cui volta è uno stemma gentilizio, e un ciclo di affreschi. Altre modifiche furono apportate alla fine del Settecento: dalla scala a doppia rampa che conduce agli appartamenti nobili, alle carceri, alla scuderia, al posto di guardia. Tra gli ambienti ancora conservati è la cappella ottocentesca, decorata alla parete dell’altare da due medaglioni in stucco con le immagini dei Santi Vincenzo e Domenico. Sull’altare maggiore è una nicchia dove era conservata una statua della Madonna della Libera in cedro del Libano donata alla Chiesa ed attualmente in fase di restauro.
In via Roma si incontra la Collegiata di San Pietro, della seconda metà del XV secolo, di cui si parla in una bolla di Papa Sisto IV del 1474 e che custodisce un preziosissimo trittico ligneo del XVI sec. La facciata si sviluppa su due ordini di paraste. Il primo ha tre portali: quello centrale con timpano triangolare, quelli laterali con lunetta. L’ordine superiore ospita tre finestre ed è concluso da un timpano triangolare.
Verso la parte terminale del paese è situato il Santuario di Santa Maria della Libera o del Salvatore, che nel 1843 venne unito, con bolla del vescovo Ursino, alla Collegiata di San Pietro, con tutte le relative rendite.
Della vicina Chiesa del Soccorso, di fondazione quattrocentesca, restano pochi ruderi, perché venne in parte demolita dopo gli anni Cinquanta del Novecento.
Il Palazzo Galdieri Bartoli: costruito con tipologie architettoniche ispirate alla Reggia Vanvitelliana di Caserta, il sontuoso palazzo si erigeva al centro di Conca e contava circa 400 stanze. Nell’edificio, che costituiva una risorsa economica per il paese, vi erano quadri, affreschi e sculture di scuola napoletana del tardo ottocento. Fu fatto crollare dalle truppe tedesche nell’ottobre 1943 prima della ritirata.
Sorte identica al palazzo Bartoli toccò alla Villa Del Monte, una pregevole costruzione in stile liberty, fatta brillare dai nazisti nonostante vi fossero rinchiusi cinque prigionieri.
Castello, palazzi e Santuario
Fai click sulle immagini ed accedi alle schede di approfondimento!
Le chiese
Fai click sulle immagini ed accedi alle schede di approfondimento!