Con la parola “Patierno”, che potrebbe derivare dal latino patere (aperto, visibile) o da paterno dialettalmente “patierno”, si è sempre inteso abbracciare tutta la parte bassa di Cave, fino alla Casilina e oltre. Queste zono, quindi, fanno parte di Cave geograficamente e anagraficamente, condividendone usi e tradizioni.
Come Cave, la popolazione di Patierno ha sempre praticato l’agricoltura, specialmente la pastorizia, per la felice posizione adatta ai pascoli siti alle falde del monte Cesima.
Attualmente la zona è in piena fase di crescita culturale, sociale ed economica, conservando le tradizioni della vita rurale, insieme alla lingua degli antenati, in modo più spiccato, come si può immaginare, tra gli anziani.
Per quanto riguarda la fede popolare, i praticanti della zona seguivano i riti religiosi nei paesi vicini, ma da qualche anno, con l’avvento del nuovo parroco di Cave e Catailli, Don Alberto (Segrella, tornato alla Casa del Padre nel giugno 2020, n.d.r.), si è allestita una chiesetta al centro della vasta zona (presso l’ex edificio scolastico di Pisciariello, n.d.r.), dove confluiscono i numerosi fedeli.
E’ stata istituita, da poco tempo, anche una festa patronale in onore di San Giovanni Bosco, fresca devozione, portata dal predetto Parroco e praticata anche a Cave. Anticamente, però, gli abitati di Patierno festeggiavano S. Felice, la cui chiesetta è stata colpevolmente abbandonata (1).
Curiosità toponomastiche
Abbiamo visto che con il toponimo Patierno, specialmente in epoca più risalente, ci si riferisce a tutto il vasto comprensorio che dalla frazione Cave degrada verso la Casilina. A dispetto di tale semplificazione, però, ciascuna delle località che qui si trovano conserva le sue peculiarità, anche toponomastiche. E così, abbiamo due Patierno (Patierno Calce e Patierno Antonaccio) distinti dai cognomi prevalenti delle famiglie che vi abitano. Allo stesso modo, il borgo Potete è anche detto “Cumpariegli”, ad indicare la maggioranza di abitanti che portano il cognome Comparelli. Per quanto riguarda Pisciariello, poi, partendo dal dialettale “Pisciarieglio”, viene facile pensare alla fontana che si trova nei pressi del borgo.
La Taverna di Conca
I resti della Taverna di Conca si trovano a Nord-Est del centro di Conca della Campania, al Km 161+800 dell’odierna SS6 Casilina, l’antica Via Latina.
Si tratta di un sito poco esplorato ma ricco di storia. Se è molto probabile che fosse attivo già in epoca romana, fu centro di importanti attività economiche e sede di stazione di posta nel corso del XIX secolo.
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Bibliografia e Note
- Testo tratto da: Pasquale Comparelli, Cave di Conca storia tradizioni e fede popolare, 2002, pag. 31.
- Foto di Marco Cirillo.