Tornerà sicuramente agli antichi splendori l’edicola sacra ubicata sulla via che congiunge Vezzara di Conca della Campania a Torazzi, esattamente al bivio Rio Petroso. È recente il risanamento apportato all’antica cappella votiva: sono state estirpate infatti le erbacce che da decenni l’avvolgevano ed è stata ripulita dai materiali di ogni genere che al suo interno erano stati selvaggiamente accumulati.
In primavera, con il contributo dei Vezzaresi e di chi vorrà generosamente farsene carico, inizieranno i lavori di restauro conservativo del sacro luogo.
La “cappella”, come è stata sempre indentificata dalla popolazione, si presenta adesso nel suo assetto originario. A pianta latina e volta a botte (quasi interamente distrutta) l’edicola conserva il suo primitivo impianto: nartece, due finte colonne che danno sul transetto e altare al centro. Due piccole finestre cieche scavate nella parete ne completano l’architettura.
Edificata in pietra locale (tufo), essa fu dedicata dalla famiglia De Simone di Conca, proprietaria del terreno e committente, a Santa Maria di Costantinopoli, detta Odigitria (colei che indica la via); provvida dedica, perchè appunto posta ad un trivio.
Lungo questa via accidentata hanno transitato per secoli i pellegrini provenienti dal Lazio diretti verso il Santuario dei Lattani sostando colà per una breve preghiera.
Restano tracce visibili dell’antico affresco raffigurante la Sacra Immagine Mariana, situato proprio sull’altare.
Altro motivo della dedicazione alla Madonna potrebbe essere quello che sotto la veste di “fortezza e difesa”, la Vergine ha protetto per secoli le popolazioni della Campania dagli assalti dei Saraceni. È noto che i paesi di questa zona dell’Alto Casertano hanno subito incursioni da parte delle popolazioni arabe per secoli.