Questa poesia è nata da un profondo sentire che da sempre mi ha accompagnata in passeggiate attraverso i castagneti di Orchi – Conca della Campania – un continuo cercare attraverso la bellezza paesaggistica di quelle sensazioni di benessere naturale che non sono ravvisabili nei grandi centri urbani… buona lettura.
Là, dove spira forte il vento
balena effimero il riflesso
d’un momento, che
insidioso e capriccioso
mi riporta a camminare
fra i meandri d’un passato
che sovente torna a mente.
Ombrosi, son quei castagni
con le fronde tremolanti
un brusio che
di tanto in tanto sovrasta
su pensieri dissonanti
melanconici,
vagano in ogni luogo
perdonosi fra i monti
ove, atono rimandano
il loro eremo canto.
Qua e là, odo suoni
che pungenti come ricci
cadono a terra
rotolano fra foglie
che, non più verdi
sparse se ne stanno
aspettando quel
refolo di vento che
nell’aria le disperde.
Sordo, è il rumore
di castagne, son le novelle
che nell’attimo d’un momento
toccan terra, un fermare
il silenzio, che si sente
frammentato, eppur
qualcosa si muove
fra quelle fronde che
non stan mai ferme…
è la voce di un profondo
spazio vuoto
che sussurra piano
il suo respiro lieve
silenzioso affonda
muto, fra argini di terra
e riflessi d’ogni tempo.