Il restyling tra scelte amministrative, soluzioni progettuali e ragioni affettive
Ha destato e desta molto interesse il progetto di restyling che coinvolge le piazze IV Novembre e Umberto I e della villetta Comunale a Conca Centro.
Il motivo principale è l’annunciato spostamento del Monumento ai Caduti di tutte le guerre dalla sua posizione originaria alla villetta.
Qualcuno sogna, altri invece storcono il muso all’idea che il monumento debba per dir così “traslocare”. Certo non può dirsi che il caro soldato sia stato sempre oggetto di tali attenzioni: dimenticato, spesso vilipeso, questo simbolo di ferocia e sangue attende comunque di cambiar dimora.
Per la piena comprensione della questione, crediamo sia utile approfondire partendo dalla relazione del progettista arch. Luigi Iervolino.
Intersezioni
L’area oggetto dell’intervento occupa il centro di Conca della Campania, di fatto “il cuore” della Comunità, luogo di incontri, di scambi sociali, spazio per manifestazioni politiche, culturali e religiose; ma a tali funzioni non corrisponde una sistemazione urbanistica adeguata in quanto, attualmente, slarghi e piccole aree attrezzate con verde e panchine, sono frammentati dalla viabilità carrabile.
La mia idea progettuale muove da tali considerazioni e propone, quindi, la realizzazione di un’unica zona pedonale che dalla Casa Comunale, attraversando l’area antistante la farmacia, caratterizzata da una fontana pubblica in pietra vesuviana, si spinge fino alla zona attualmente sede di un monumento ai caduti per poi perdersi lungo un marciapiede che costeggiando una stradina sottoposta al livello della piazza crea una connessione visiva con la restante parte dello slargo pubblico intercluso da due strade comunali a forma di “Y” che diventerà la nuova sede del monumento ai caduti restituendogli l’importanza visiva che il tempo ha fatto perdere, rileggendo, così, i sensi di circolazione pedonale; un luogo di intersezioni parallele e curve, in quanto presenti contemporaneamente ma su differenti livelli: intersezioni di assi pedonali, di assi prospettici, di piani, di attività sociali e di relazioni.
L’intento è quello di creare un’unica zona pedonale in cui poter riconoscere aree con diversa vocazione: le pertinenze degli esercizi commerciali sono riconoscibili per la marcata pavimentazione con ciottoli di fiume che si apre loro davanti e per le zone verde che le marcano gli accessi; il resto della piazza, la parte più rilevante dell’intervento per quantità, è stata, invece, pensata pavimentata con pietra locale, in maniera tale da inglobare senza soluzione di continuità gli interventi che si sono succeduti nel tempo (fontana ottagonale, pavimentazione in cubetti di porfido quarzifero, il belvedere dove è allocata la statua di padre Pio).
Il monumento ai caduti, quindi, verrà spostato in asse con le due strade che lambisconola zona laterale la chiesa, in un’area facilmente visibile dalla piazza attrezzata di recente realizzazione, e posto su di un basamento in pietra di forma trapezoidale aperto verso l’area pedonale e pensando al suo utilizzo per manifestazioni commemorative.
Il riposizionamento del monumento permetterà di creare una zona più ampia di transito e di parcheggio così come richiesto dall’amministrazione comunale, zona che pur essendo molto vicina alla Piazza, non ne inficia la vocazione prettamente pedonale che verrà amplificata dalla zona attualmente sede del monumento e dalle aiuole impraticabili ai pedoni che si trasformeranno in un grande marciapiede aperto verso il panorama.
Oltre ad un uso tradizionale della pietra locale (lastroni di coreno a correre come perimetrazione dei percorsi) per la pavimentazione se ne affiancherà un altro meno convenzionale per la realizzazione dei percorsi; questi ultimi, allineati sulla diagonale generatrice del progetto, riprendono il tema dei percorsi rurali, a testimonianza di una cultura contadina che continua a fare la storia del paese.
Essi sono stati pensati come costituiti da ciottoli di fiume, terminanti con una fascia di coreno a separazione dalla restante pavimentazione. L’uso di un materiale decisamente storico, però, viene rivisitato nella struttura delle aiuole/panchine che le rivestono interamente connotando lo spazio con linee sobrie e minimaliste che sposano e si adattano al disegno della pavimentazione.
La posizione e la forma delle aiuole, inoltre, sono state studiate quali sedi privilegiate dei pini che attualmente già ombreggiano le aree oggetto di intervento.
Per una più facile comprensione del complesso di interventi il progetto è stato diviso in tre lotti:
- lotto 1 il marciapiede antistante il municipio e la farmacia
- lotto 2 attuale allocazione del monumento ai caduti con le aiuole laterali
- lotto 3 il triangolo pedonale chiuso dalle due strade comunali a “Y” e dalla parete laterale sinistra del chiesa della Madonna della Libera dei tre lotti solo il secondo ed il terzo saranno oggetto di realizzazione mentre il lotto 1 deve intendersi come pura indicazione futura per eventuali interventi, nella speranza di costituire un unicum progettuale, quale punto di partenza prioritario.